E’ in forse l’acquisizione di Tiffany da parte del gruppo francese LVMH. La nota gioielleria americana, vera e propria icona del lusso negli States, è affondata a Wall Street.

Dopo il crollo causa Covid, Il titolo si era stabilizzato e stava puntando ai 130 dollari per azione. Ma dal 2 Giugno la situazione si è nuovamente capovolta. Solamente nella giornata di ieri, le azioni Tiffany hanno chiuso la seduta a -13,4%. Al momento della scrittura di questo articolo, il titolo sta perdendo ulteriori punti percentuali (-8,93%).

Ricordiamo che l’acquisizione da parte di LVMH non è stata ancora completata, anche se l’accordo è stato chiuso già verso la fine di Novembre 2019 (leggi anche: “LVMH acquista Tiffany & Co. per 16,2 miliardi di dollari”).

Di seguito tutti i dettagli sull’acquisizione di Tiffany.

Tiffany: l’accordo con LVMH

Inizialmente il colosso americano ha mostrato resistenza, e di non essere disposto a scendere a compromessi né di “svendere” il gruppo ai francesi.

L’offerta iniziale di LVMH è stata di 120 euro per azione. Ma dopo le dovute contrattazioni il prezzo è salito a 135 dollari per azione. E l’accordo si è chiuso così.

Poi, come ben sappiamo, lo scoppio della pandemia ha causato un enorme crollo dei mercati e ha imposto lo stop a quasi tutte le attività. Di conseguenza è rimasta bloccata anche l’operazione di acquisizione di Tiffany.

Sappiamo però che Bernard Arnault, patron di LVMH, ha voluto a tutti i costi raggiungere un accordo. Fra l’altro si tratta della più grande operazione finanziaria mai realizzata dal gruppo francese. L’acquisizione di Tiffany fa parte del piano strategico di Arnault, che considera il settore dei gioielli in forte crescita e ha deciso di puntare fortemente su di esso.

Infatti negli anni scorsi ha acquisito (sempre tramite LVMH) anche Cartier e Bulgari, due tra le maggiori gioiellerie al mondo. L’entrata di Tiffany (la più grande gioielleria americana) in LVMH porterà Arnault ad essere il leader mondiale indiscusso del settore gioielli.

L’assemblea straordinaria e l’incertezza sull’operazione

Ma la pandemia non ha fatto altro che mettere in difficoltà il settore, soprattutto quello del lusso. Ebbene, si registra un’enorme frenata dei consumi, che secondo gli analisti per il settore di Tiffany (ed LVMH) potrebbe prolungarsi per molto tempo.

Ed è proprio questo che ha causato, forse, un ripensamento da parte di Arnault. Nei giorni scorsi infatti è stato convocato un’assemblea straordinaria del cda di LVMH, per discutere sull’operazione di acquisizione. A quanto pare, il colosso francese potrebbe rivedere l’offerta da 16,3 miliardi di dollari presentata a Tiffany.

Ma alla fine, nessuna decisione è stata presa al riguardo.

L’unica cosa che si è riusciti ad ottenere da questa riunione, è stato il crollo di Tiffany sul Dow Jones. Infatti la riunione straordinaria del cda di LVMH e le indiscrezioni sulla modifica (al ribasso) dell’offerta presentata a Tiffany, hanno causato il caos sul mercato.

Gli investitori non hanno perso tempo ad alleggerire il proprio portafoglio di titoli, vendendo le azioni Tiffany.

Il risultato è stato un inevitabile crollo del colosso dei gioielli Made in Usa.