Ci sono alcune novità sul fronte Alitalia, però perlopiù negative. Ci eravamo lasciati con le dimissioni del CEO Giovanni Castellucci, dopo 18 anni passati in azienda (per l’articolo clicca qui). Nominato il nuovo dg, Giancarlo Guenzi, quest’ultimo esordisce col botto. Dalle sue dichiarazioni si evince per la prima volta la relazione tra l’investimento che Atlantia è disposta a fare, e la revoca della concessione per Autostrade.

In poche parole, se la concessione verrà revocata, Atlantia non potrà impegnarsi in un eventuale intervento di salvataggio per Alitalia. Questo perché Atlantia possiede l’88,06 % di Autostrade per l’Italia S.p.a, ed è quindi principale azionista del gruppo.

La lettera di Atlantia

Una dichiarazione che ha un retrogusto di “ricatto” anche se in realtà così non è. Ovviamente Atlantia può fare ciò che vuole e decidere se partecipare al salvataggio oppure no. Per quanto riguarda la concessione, dopo il disastro del Ponte Morandi pensiamo che sia veramente difficile evitare la revoca della concessione. Questo anche in memoria di tutte le persone che sono rimaste vittime del crollo, a causa di scarsa manutenzione del ponte.

Il 2 Ottobre, quindi, è stata inviata una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che specificava quanto detto fin’ora. L’attuale governo giallorosso non sembra però essere d’accordo con Atlantia, tanto da creare turbolenze al suo interno. Per il 15 Ottobre, data stabilita per presentare le offerte, potrebbe non arrivare nulla da parte di Atlantia.

Piano industriale e andamento di mercato

La missiva di due pagine redatta dai vertici di Atlantia, sottolinea con pesanti critiche il piano industriale di Alitalia predisposto dai potenziali partner Delta e FS. Il CEO del gruppo conferma che il salvataggio è estremamente rischioso e avrà esiti limitati nel tempo. Insomma il gruppo non crede nella piattaforma di rilancio della compagnia aerea., e dichiara inoltre che non sarà possibile aderire al consorzio (insieme a Delta e FS) per formulare un eventuale offerta.

I problemi di Alitalia sono tanti, si va dai circa 2000 esuberi (dipendenti) ed il futuro buco di cassa stimato in 200-300 milioni di euro. Intanto in appena 3 giorni Atlantia perde 1 miliardo e 200 milioni di euro a Piazza Affari, a causa delle dichiarazioni del nuovo ad. Quindi, si registra – 7 % in pochi giorni, il valore azionario è sceso a 20,70 € per azione.

Conclusioni

Vedremo cosa succederà, anche se la situazione non sembra delle migliori. L’appuntamento è per il 15 Ottobre, quando i commissari si riuniranno per decidere cosa fare. Se Atlantia non entrerà a far parte della Newco (insieme a Delta e FS), le due società da sole non ce la farebbero.

A questo punto verrà avviata la procedura di liquidazione della compagnia. Il 15 Ottobre, la nostra compagnia aerea di bandiera potrebbe mettere la parola fine alla sua lunga attività, durata ben 73 anni.