Arriva un’inedita proposta da parte del Governo francese per il salvataggio dell’economia nazionale, ovvero la nazionalizzazione dei negozi.
Il Covid-19 ha messo in ginocchio l’economia di tutta Europa, e dopo mesi di lockdown le piccole aziende rischiano di chiudere per sempre.
Il Governo italiano ha pensato di finanziare le PMI tramite prestiti a tassi vantaggiosi, o anche a fondo perduto. Quello francese invece ha pensato invece ad una vera e propria nazionalizzazione per circa 10.000 negozi sparsi su tutto il territorio francese.
Nel mirino ci sono i piccoli negozianti e le botteghe (non alimentari), che secondo le statistiche francesi sono state le attività più colpite dalla crisi economica.
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Di seguito vi spieghiamo come funzionerà questa nuova manovra di nazionalizzazione dei negozi francesi.
Dopo mesi di titubanze e di completa assenza di piani ad hoc per il rilancio economico della Francia, il presidente Macron si è messo al lavoro per la realizzazione di nuove misure di sostegno.
La nazionalizzazione dei negozi rientrerà nella prossima manovra economica , note testate francesi come “Les Echos” e “Le Figaro” hanno già svelato alcuni punti del piano. Al momento si tratta di indiscrezioni di stampa.
A quanto pare la Caisse des Depots et Consignations sarebbe pronta ad acquisire i locali commerciali situati nei centri delle più importanti città della Francia, soprattutto in aree con alta percentuale di rischio-chiusura.
A questo punto, una volta che il locale commerciale diventerà di proprietà dello Stato, questo verrà affittato nuovamente al commerciante a tariffe più basse e convenienti.
Si presume che la manovra toccherà ben 10.000 negozi, e a scendere in campo di fianco alla CDC ci sarà anche Banque des Territoires. L’istituto di credito opererà proprio come CDC acquisendo locali commerciali e ri-affittandoli ai commercianti.
In questo caso, il piano prevede la “nazionalizzazione” di ulteriori 6.000 negozi francesi.
Foto di SofieLayla Thal da Pixabay.