Nel corso dell’ultimo anno, molte famiglie italiane hanno assistito a un aumento del proprio indice ISEE. Tuttavia, questo aumento è stato calcolato sulla base dei redditi del 2021, senza tener conto degli effetti devastanti dell’inflazione.

Di conseguenza, un numero significativo di famiglie potrebbe rischiare l’esclusione da una serie di aiuti sociali destinati ai redditi più bassi o, almeno, una diminuzione dei sussidi.

Aumento dell’ISEE e i suoi effetti

Il calcolo dell’ISEE ordinario viene effettuato sulla base dei redditi e dei patrimoni dei due anni precedenti. In questo caso, si tratta dei redditi del 2021, anno in cui i redditi della maggior parte delle famiglie italiane sono aumentati a causa della ripresa economica post-Covid.

Tuttavia, i benefici di questa ripresa economica sono stati in gran parte annullati o drasticamente ridotti dal 2022 a causa dell’aumento dei prezzi dei beni di consumo e delle bollette. Di conseguenza, l’indice Isee del 2023 rischia di non riflettere le attuali condizioni economiche delle famiglie italiane.

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Il rischio inflazione

Un’analisi condotta da Caf Acli, citata dal Sole 24 Ore, evidenzia il problema. Su 408.000 famiglie considerate, l’analisi ha rilevato che il valore medio dell’indice ISEE del 2023 è aumentato del 12% rispetto al 2022 e del 14,2% rispetto al 2021.

Questo aumento si è verificato in tutta l’Italia, sebbene sia leggermente inferiore nel Nord-Est (+11%).

L’aumento è più significativo per le famiglie con cinque o più componenti rispetto ai single: nel primo caso, l’indice Isee è aumentato tra il 14% e il 18% negli ultimi tre anni, mentre per i single l’aumento è stato del 12%.

Effetti sull’accumulo dei risparmi familiari

Secondo un’analisi della Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi), nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie italiane è diminuito di quasi 20 miliardi di euro. Da agosto a novembre, il saldo è diminuito da 1.177 miliardi a 1.159 miliardi di euro, con una riduzione dell’1,5%.

Questa inversione di tendenza è avvenuta dopo un lungo periodo di incremento dei depositi bancari: alla fine del 2017, il saldo complessivo era di 967 miliardi di euro, alla fine del 2018 era di 990 miliardi (+23 miliardi), alla fine del 2019 era di 1.044 miliardi (+54 miliardi), alla fine del 2020 era di 1.110 miliardi (+66 miliardi) e alla fine del 2021 era di 1.144 miliardi (+34 miliardi).

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Implicazioni per Bonus e sussidi

L’aumento dell’indice Isee per molte famiglie potrebbe significare la perdita di accesso a una serie di bonus e aiuti. Chi supera la soglia ISEE di 9.360 euro, ad esempio, potrebbe perdere il diritto al Reddito di cittadinanza, che dal 2024 sarà sostituito dall’Assegno di inclusione. Nei primi tre mesi del 2023, il beneficio è stato revocato a circa 27.000 nuclei familiari, mentre 111.000 nuclei hanno perso il diritto nei primi tre mesi del 2023.

Nel caso dell’Assegno unico, superare la soglia ISEE di 16.215 euro potrebbe significare non avere più diritto all’importo massimo.

Per coloro che beneficiano della Carta acquisti con figli minori di 3 anni, ad esempio, superare il tetto di 7.680 euro significherebbe perdere un contributo fondamentale per far fronte alle spese alimentari, sanitarie e al pagamento delle bollette di luce e gas.

Il Futuro dell’ISEE e l’inflazione

La situazione dell’ISEE e l’inflazione rappresenta una sfida significativa per le famiglie italiane. Mentre l’economia si riprende dal Covid-19, l’aumento dei prezzi dei beni di consumo e delle bollette ha eroso i risparmi e i redditi delle famiglie, rendendo l’indice Isee inadeguato per riflettere le reali condizioni economiche.

Per trovare soluzioni, è essenziale considerare l’inflazione nel calcolo dell’Isee. Questo potrebbe aiutare a garantire che le famiglie più bisognose non vengano escluse dai sussidi necessari. Inoltre, potrebbe essere utile aggiornare le soglie di reddito per i vari aiuti e bonus, tenendo conto dell’attuale situazione economica.

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Conclusione

In conclusione, l’aumento dell’indice Isee, combinato con l’effetto dell’inflazione, ha portato a una serie di sfide per le famiglie italiane. Mentre i redditi sono aumentati nel 2021 a seguito della ripresa post-Covid, l’aumento del costo della vita ha eroso questi guadagni, mettendo a rischio l’accesso a sussidi vitali per molte famiglie. È pertanto essenziale considerare l’inflazione nel calcolo dell’Isee e aggiornare le soglie di reddito per i sussidi, per garantire che le famiglie più bisognose non vengano lasciate indietro.