Secondo i dati dell’Istat, nel terzo trimestre del 2022 il reddito delle famiglie consumatrici è aumentato in termini nominali dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi finali sono cresciuti del 4,1%.

La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al 7,1%, in calo di 1,9 punti rispetto al trimestre precedente e a livelli inferiori rispetto al periodo pre-covid.

Nonostante la crescita dei prezzi (+1,6% la crescita del deflatore implicito dei consumi), il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente.

La pressione fiscale nel terzo trimestre del 2022

Secondo i dati diffusi dall’Istat per il terzo trimestre del 2022, la pressione fiscale è aumentata del 1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi al 42,7%.

Nello stesso periodo, le entrate totali hanno registrato un aumento del 9,3% in termini tendenziali e il loro peso sul Pil è stato del 47,3%, in crescita di 2,1 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2021.

Nei primi tre trimestri dell’anno, l’incidenza delle entrate totali sul Pil è stata del 46,3%, in aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Le entrate correnti del terzo trimestre del 2022 hanno segnato un aumento del 9,0% in termini tendenziali, mentre le entrate in conto capitale hanno registrato una crescita del 35,8%.

Aumentano il reddito e i consumi delle famiglie

Sempre secondo i dati dell’Istat, nel terzo trimestre del 2022 il reddito delle famiglie consumatrici è aumentato in termini nominali dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi finali sono cresciuti del 4,1%.

La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al 7,1%, in calo di 1,9 punti rispetto al trimestre precedente e a livelli inferiori rispetto al periodo pre-covid.

Nonostante l’aumento dei prezzi (+1,6% la crescita del deflatore implicito dei consumi), il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. L’Istat evidenzia che il forte aumento della spesa per consumi finali registrato nel trimestre ha rafforzato il sentiero di discesa della propensione al risparmio, che è scesa a livelli inferiori rispetto al periodo pre-covid.

Inoltre, la quota di profitto delle società non finanziarie è rimasta stabile al 39,8% rispetto al trimestre precedente, mentre il tasso di investimento delle società non finanziarie è diminuito di 0,1 punti percentuali, portandosi al 25,0%.

Il rapporto deficit-PIL

Il rapporto deficit-PIL (Prodotto Interno Lordo) è migliorato nel terzo trimestre del 2022, con l’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni pari al -4,7% del Pil (-6,2% nello stesso trimestre dell’anno precedente). Il saldo primario, ovvero l’indebitamento al netto degli interessi passivi, è risultato negativo con un’incidenza sul Pil del -0,7% (-2,8% nel terzo trimestre del 2021).