Stripe torna nel mondo crypto con una mossa da miliardi

Scritto da Redazione Online - 02/10/2025 - 442 visualizzazioni
Stripe torna nel mondo crypto con una mossa da miliardi

Stripe, una delle aziende leader a livello globale nel settore dei pagamenti digitali, ha recentemente annunciato un’innovazione destinata a trasformare radicalmente il panorama delle criptovalute: Open Issuance, una piattaforma che consente la creazione e gestione di stablecoin personalizzate. Ma prima di approfondire questa novità, è utile comprendere cosa sono le stablecoin e perché stanno diventando un pilastro nel mondo della finanza digitale.

Le stablecoin sono criptovalute ancorate a un asset stabile, come il dollaro statunitense o l’euro, che permettono di evitare la forte volatilità tipica di valute come Bitcoin o Ethereum. Questo le rende strumenti ideali per i pagamenti, la conservazione del valore e l’interoperabilità nei servizi finanziari decentralizzati (DeFi) e centralizzati (CeFi).

Non è un caso che, nel 2025, le stablecoin facilitino già transazioni globali per oltre 27.600 miliardi di dollari l’anno, superando il volume combinato di Visa e Mastercard.

Cosa ha spinto Stripe a tornare nel mondo crypto dopo anni di assenza? E perché Open Issuance potrebbe cambiare per sempre il mercato delle valute digitali stabili?

Open Issuance: creare una stablecoin non è mai stato così semplice

Con Open Issuance, Stripe ha introdotto una piattaforma all’avanguardia che consente a qualsiasi azienda – da startup a grandi corporate – di creare e gestire la propria stablecoin con poche righe di codice. Il sistema offre una flessibilità senza precedenti, integrando blockchain selezionabili e smart contract personalizzabili, con un’interfaccia pensata per sviluppatori ma accessibile anche a team non tecnici.

Uno dei punti di forza di Open Issuance è la gestione delle riserve, che permette di bilanciare gli asset tra contanti e titoli del Tesoro USA. Questa operazione avviene grazie alla collaborazione con partner istituzionali di primo piano come BlackRock, Fidelity e Superstate, garantendo così trasparenza, compliance e sicurezza.

La piattaforma elimina anche le classiche barriere economiche dell’emissione di token: il minting e il burning delle stablecoin sono privi di commissioni e limitazioni. Inoltre, grazie a una rete di liquidità integrata, gli utenti possono scambiare le stablecoin emesse in modo istantaneo e senza passare da intermediari centralizzati.

Stripe sfida i giganti: Tether e Circle non sono più soli

L’introduzione di Open Issuance segna un momento di rottura con l’attuale struttura del mercato stablecoin, oggi dominato da due colossi: Tether (USDT) e Circle (USDC), che controllano congiuntamente circa l’85% di un mercato da 300 miliardi di dollari. Questo duopolio ha spesso sollevato preoccupazioni sulla concentrazione del potere, sulla trasparenza delle riserve e sulla scarsa diversificazione dell’offerta.

Stripe punta proprio a scardinare questo equilibrio, offrendo un’alternativa decentralizzata, flessibile e accessibile a tutti. Open Issuance consente a qualsiasi attore economico – anche a livello locale o settoriale – di creare una stablecoin perfettamente conforme e integrabile nel proprio ecosistema.

Esempi reali: CASH di Phantom Wallet e altri casi concreti

La risposta del mercato non si è fatta attendere. Phantom Wallet, uno dei wallet più utilizzati con oltre 15 milioni di utenti, ha già lanciato la sua stablecoin CASH utilizzando proprio Open Issuance. Questo permette agli utenti di Phantom di effettuare transazioni rapide, economiche e sicure, integrando perfettamente la stablecoin nel proprio sistema.

Ma Phantom non è sola. Anche Hyperliquid, una delle piattaforme emergenti più promettenti nel settore del trading decentralizzato, ha annunciato il lancio di USDH, la propria stablecoin personalizzata. Inoltre, MetaMask, tra i wallet decentralizzati più noti al mondo, sta lavorando al rilascio di mUSD sulla stessa infrastruttura.

Questi esempi mostrano come Open Issuance possa diventare lo standard de facto per le aziende che vogliono un’alternativa alle stablecoin esistenti, mantenendo però pieno controllo sull’identità del proprio token.

Regolamentazione: Stripe si muove in anticipo sul GENIUS Act

Per assicurare la piena legittimità del proprio progetto, Stripe ha già avviato il processo per ottenere licenze bancarie federali negli Stati Uniti, incluso un charter fiduciario nazionale e la prestigiosa licenza dello Stato di New York, considerata la più severa del settore.

Questa mossa è strategica anche alla luce del GENIUS Act, la legge approvata nel 2025 sotto l’amministrazione Trump, che definisce per la prima volta un quadro normativo chiaro e vincolante per le stablecoin. Il provvedimento stabilisce criteri di trasparenza, requisiti patrimoniali e audit regolari per tutti gli emittenti, spingendo il settore verso una maggiore maturità.

Stripe, posizionandosi come infrastruttura regolamentata e compliance-ready, si propone così come il ponte ideale tra finanza tradizionale e criptoeconomia.

Agentic Commerce Protocol: l’intelligenza artificiale incontra l’e-commerce

Oltre a Open Issuance, Stripe ha presentato un’altra innovazione di grande impatto: l’Agentic Commerce Protocol, sviluppato in collaborazione con OpenAI. Questo protocollo consente a merchant e brand di vendere direttamente tramite agenti AI, mantenendo il controllo sull’identità del marchio, sul pricing e sulla relazione con i clienti.

Tra i partner già attivi nel progetto figurano nomi di spicco come Microsoft Copilot, Anthropic e Perplexity, che stanno sperimentando integrazioni avanzate tra AI generativa e sistemi di pagamento digitali. In futuro, l’esperienza di acquisto potrebbe essere gestita completamente da assistenti virtuali in grado di interagire, consigliare e concludere transazioni, tutto sotto l’ombrello di Stripe.

Il ritorno strategico di Stripe nelle criptovalute

Il ritorno di Stripe nel settore crypto è il risultato di una strategia ben studiata. Dopo aver interrotto il supporto ai pagamenti in Bitcoin nel 2018 a causa dell’inefficienza e della volatilità della rete, l’azienda ha atteso il momento giusto per rientrare. E lo ha fatto con decisione.

Il catalizzatore è stata l’acquisizione, per 1,1 miliardi di dollari, della startup Bridge, specializzata in infrastrutture di interoperabilità blockchain. Bridge ha fornito la base tecnica per lo sviluppo di Open Issuance e rappresenta un investimento chiave per garantire scalabilità, sicurezza e performance all’intero ecosistema.

Stablecoin, fintech e il futuro dei servizi finanziari globali

Le stablecoin si stanno affermando come colonne portanti della nuova infrastruttura finanziaria globale. Con oltre 27.600 miliardi di dollari di valore trasferito ogni anno, sono già una realtà ben più solida di molte tecnologie considerate mainstream.

L’arrivo di Stripe con Open Issuance non solo democratizza l’accesso alla creazione di stablecoin, ma introduce anche uno standard regolamentato, sicuro e interoperabile. In un contesto dove fiducia e compliance sono centrali, questa piattaforma può ridefinire l’equilibrio tra finanza centralizzata e decentralizzata, tra banche tradizionali e nuove startup.

Il vero impatto, però, si vedrà nel lungo periodo: quando milioni di imprese potranno emettere la propria stablecoin, integrarla nei propri flussi operativi e interagire in tempo reale con sistemi AI e infrastrutture globali senza frizioni.

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