L’Ecobonus è una detrazione statale che incentiva gli interventi edilizi mirati all’efficientamento energetico nelle abitazioni, attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2021.

Stando però alle ultime novità del disegno di legge della Legge di Bilancio 2022, l’agevolazione dovrebbe essere prorogata fino al 2024 senza subire modifiche.

Vediamo di seguito come funziona l’Ecobonus e chi può accedervi.

Ecobonus: cos’è, quali interventi ammette

L’Ecobonus concede una detrazione da IRPEF o da IRES in percentuali del 50% o del 65%, a seconda degli interventi che si svolgono.

Solo per gli edifici condominiali sono previste anche delle aliquote maggiori, che vanno dal 70% all’85%, nel caso in cui si eseguano ulteriori interventi volti al consolidamento antisismico.

L’incentivo agevola tutti gli interventi che comportano un risparmio energetico.

Tra questi troviamo la sostituzione dell’impianto di climatizzazione, l’installazione del cappotto termico, la sostituzione di infissi e schermature, l’installazione di strumenti di domotica, la sostituzione dei pavimenti e molto altro ancora.

Beneficiari: quali categorie e quali edifici

Possono accedere all’Ecobonus tutte le tipologie di edificio, che siano a destinazione residenziale oppure no, purché siano esistenti e non in fase di costruzione.

Anche riguardo alle categorie di beneficiari non esistono troppe limitazioni.

L’incentivo può essere richiesto da:

  • Persone fisiche, anche esercenti attività d’impresa, arte o professione;
  • Titolari di reddito d’impresa;
  • Società di persone o capitali;
  • IACP o enti analoghi;
  • Enti pubblici e privati senza scopo di lucro;
  • Associazioni tra professionisti.

Gli edifici condominiali possono accedere all’Ecobonus solo se gli interventi vengono svolti sulle parti comuni, oppure se interessano tutte le unità presenti nell’edificio.

Utilizzo dell’Ecobonus

È possibile usufruire dell’Ecobonus secondo 3 modalità.

La prima è appunto la detrazione dall’imposta lorda in sede di dichiarazione dei redditi. Il recupero avviene in 10 quote di pari importo per 10 anni.

In alternativa, è possibile scegliere tra altre due opzioni:

  • la cessione del credito a terzi soggetti o a fornitori;
  • lo sconto immediato in fattura.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay