Il progetto Itavolt prende forma, nei giorni scorsi è arrivata l’ufficialità da parte del Sindaco di Scarmagno e dell’imprenditore Lars Carlstrom (a capo della gigafactory italiana).

Ebbene, la nuova società si occuperà della produzione e dello stoccaggio di batterie a ioni di litio. Quest’ultime verranno realizzate esclusivamente per il settore dei veicoli elettrici.

Si tratta della prima gigafactory italiana, che avrà il suo quartier generale nel Comune di Scarmagno in provincia di Torino.

La super-fabbrica di batterie sorgerà nell’ex-stabilimento di Olivetti di Scarmagno, su un’area da ben 300.000 metri quadrati.

Di seguito vi indicheremo tutti i dettagli dell’investimento e sul progetto Itavolt.

Itavolt: stabilimento, mission, caratteristiche

La scelta dello stabilimento di Itavolt non è stato un caso, il Piemonte infatti è la prima regione italiana per produzione industriale “Automotive”.

Ma non solo, perché il futuro quartier generale è anche ubicato in una posizione strategica, sono presenti numerosi collegamenti (stradali, autostradali, e ferroviari) con le città di Torino e Ivrea che risultano quindi facilmente raggiungibili.

La sede legale di Itavolt Spa si trova invece a Milano, Galleria Vittorio Emanuele, via Mengoni 4.

Solamente per la prima parte del progetto è previsto un investimento da ben 4 miliardi di euro, utile per mettere a nuovo l’ex-area industriale di Olivetti, oggi dismessa. Si stima che i lavori di re-styling e riqualificazione dell’area industriale termineranno entro il 2024.

Sempre per la prima parte del progetto è attesa la creazione di 4000 nuovi posti di lavoro, che con il passare del tempo dovrebbero arrivare a circa 15.000 posti totali.

Inizialmente lo stabilimento Itavolt avrà una capacità iniziale di 45 GWh, che dovrebbe raddoppiare nel giro di qualche anno. Ed arrivare così a 70 GHw.

Ma il progetto è ancor più ambizioso, infatti il Founder e CEO Carlstrom ha già annunciato che l’obiettivo principale è raggiungere 3600 GWh entro il 2031. Praticamente ha intenzione di aumentare  la capacità iniziale di 17 volte in “soli” 10 anni.

D’altronde la prima fabbrica italiana di batterie per e-car punta ad essere leader Europeo del settore.

Chi è Lars Carlstrom

L’imprenditore svedese Lars Carlstrom si è laureato in Economia all’Università di Umea (Svezia).

Di lui sappiamo che ha lavorato per anni in Saab (maggiore casa automobilistica svedese), e in Real Estate (società attiva nel settore del crowdfunding immobiliare, che opera da anni anche in Italia).

E poi, la cosa forse più importante che sappiamo di lui, è che ha fondato BritishVolt. Società britannica praticamente simile a Itavolt, ovvero una gigafactory che si occupa di produzione di batterie a ioni di litio per e-car.

Carlstrom è però uscito dal capitale della società britannica da lui fondata, nel Gennaio 2021. Ha dismesso completamente la sua quota ed ha lasciato ogni incarico ricoperto in BritishVolt.

Secondo alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, Carlstrom è uscito definitivamente da BritishVolt d ora ha intenzione di puntare tutto su Itavolt.

Che sarà la più grande fabbrica di batterie per veicoli elettrici d’Europa.

Le partnership

Tra i futuri partner commerciali di Itavolt ci sono già due nomi, o meglio due colossi piemontesi, che sono pronti ad avviare una collaborazione con la gigafactory italiana.

Il primo è quello di Pininfarina, società leader del segmento “Carrozzerie per auto”, che si occuperà della progettazione del gigaplant di Itavolt. A realizzare il tutto ci penserà la divisione “Architettura” del noto brand torinese.

L’altro nome è quello di Comau, società del gruppo Stellantis, specializzata in automazioni industriali e robotica.

A quanto pare Comau si occuperà della realizzazione dei laboratori di ricerca e sviluppo, e di determinate aree che verranno utilizzate per creare prototipi, provare, e realizzare tecnologia d’avanguardia per il settore dell’e-mobility.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay