Verso una nuova Confindustria: Lecco, Como e Sondrio avviano la fusione

Scritto da Andrea Dicanto - 17/10/2025 - 364 visualizzazioni
Verso una nuova Confindustria: Lecco, Como e Sondrio avviano la fusione

Nel cuore del sistema economico lombardo, prende forma una delle più rilevanti operazioni di riorganizzazione territoriale del sistema confindustriale degli ultimi anni. Le associazioni di Confindustria di Lecco, Como e Sondrio hanno annunciato ufficialmente l’avvio del percorso di fusione che porterà alla nascita di un’unica associazione entro la primavera del 2027. L’annuncio è stato dato in occasione dell’assemblea generale congiunta svoltasi il 10 ottobre 2025 a Lariofiere di Erba, sotto il titolo evocativo “Rivoluzioni. La difesa dei valori dell’Occidente”, un evento che ha sottolineato non solo la portata simbolica, ma anche strategica di questa aggregazione.

A guidare il percorso, Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, e Gianluca Brenna, presidente di Confindustria Como, con il pieno sostegno del presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini, a testimonianza dell’attenzione centrale riservata al progetto.

Che cosa comporterà questa unione per il tessuto industriale locale? Quali benefici porterà alle imprese? E come cambierà il volto della rappresentanza confindustriale in Lombardia? Scopriamolo insieme.

Tempistiche e iter della fusione

Il percorso che porterà alla costituzione della nuova associazione confindustriale si è aperto con il voto unanime dei consigli generali delle due realtà coinvolte: Confindustria Como da una parte, e Confindustria Lecco e Sondrio dall’altra. Questo consenso pieno ha dato ufficialmente il via al progetto, che si articolerà nei prossimi due anni secondo un iter ben definito.

L’obiettivo è ambizioso ma chiaro: arrivare all’approvazione formale del testo di aggregazione entro la fine del 2026 e alla nascita effettiva della nuova entità nella primavera del 2027. Nel frattempo, sono già stati pianificati appuntamenti assembleari strategici che consentiranno agli associati di seguire, condividere e validare ogni passaggio del processo, garantendo trasparenza e partecipazione.

Una realtà da 35 miliardi di euro: dimensioni e potenza economica

Con circa 1.400 aziende associate, la nuova associazione rappresenterà una delle forze trainanti del panorama industriale nazionale. Il valore aggiunto territoriale espresso da questo aggregato sfiorerà i 35 miliardi di euro, collocando il nuovo soggetto tra le prime dieci realtà confindustriali italiane in termini di rilevanza economica.

Un ulteriore punto di forza sarà la solidità patrimoniale della nuova entità: le tre associazioni coinvolte vantano già oggi un assetto finanziario ben consolidato, che rappresenterà un solido punto di partenza per investimenti futuri, iniziative strategiche e servizi alle imprese.

Complementarità e sinergie: la forza del territorio

Uno degli elementi centrali che giustificano la fusione è la forte complementarità produttiva tra le province coinvolte. Il territorio di Lecco si distingue per l’eccellenza nella meccatronica e nell’ingegneria di precisione, Como è un centro nevralgico per il tessile di alta gamma, mentre Sondrio e le altre due province vantano una lunga tradizione nei settori del legno-arredo e una presenza turistica consolidata sia in ambito montano che lacustre.

Nel loro insieme, Lecco, Como e Sondrio formano un’area vasta che conta quasi un milione di abitanti e circa 80.000 imprese, con una vocazione manifatturiera che genera oltre 9 miliardi di euro di valore aggiunto industriale, pari all’11 per cento del totale regionale. Numeri che rendono evidente il potenziale di sinergia e di rappresentanza che la nuova Confindustria potrà esprimere.

Unione strategica per affrontare le sfide del futuro

Al di là dei numeri, la fusione nasce da una riflessione strategica su come affrontare le sfide di un’economia sempre più globale, digitalizzata e interconnessa. Unendo forze, risorse e visioni, la nuova associazione territoriale sarà in grado di offrire una rappresentanza più incisiva, una governance più efficace e servizi più strutturati per le imprese associate.

I presidenti Campanari e Brenna hanno sottolineato l’importanza di dotare il territorio di una voce unitaria e autorevole in grado di incidere sulle politiche industriali regionali e nazionali. In un contesto dove le dimensioni contano, la nuova Confindustria potrà giocare un ruolo di primo piano nella promozione della competitività del Nord Lombardia.

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