La Juventus ha chiuso l’esercizio finanziario 2024-25 con perdite nette di 58,1 milioni di euro, segnando un miglioramento significativo rispetto ai 199,2 milioni di euro di rosso dell’anno precedente.
I ricavi totali sono saliti del 34% a 529,6 milioni di euro, principalmente grazie al ritorno in Champions League, che ha generato 75,3 milioni, e alle plusvalenze derivanti dal mercato calciatori per 75,5 milioni, in netto aumento rispetto ai 34,1 milioni dell’anno prima.
Tuttavia, nonostante il miglioramento dei conti, il club bianconero resta in perdita per l’ottavo anno consecutivo.
Aumento di capitale e rifinanziamento
Per sostenere il rilancio finanziario, il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea degli azionisti del 7 novembre un aumento di capitale fino a 110 milioni di euro, con 30 milioni già conferiti da Exor, la holding di controllo, confermando così l’impegno finanziario nel progetto Juventus.
Inoltre, è stato emesso un prestito obbligazionario non convertibile da 150 milioni di euro a scadenza 2037 e tasso fisso del 4,15%, sottoscritto integralmente da fondi gestiti da PGIM.
Questa operazione serve a riequilibrare e ottimizzare l’indebitamento a medio-lungo termine e a ridurre il costo medio del debito.
Prospettive di sostenibilità e obiettivi futuri
Nonostante l’aumento dell’indebitamento netto a 280,2 milioni (+15%) e la riduzione del patrimonio netto a soli 13,2 milioni, la Juventus punta a raggiungere il break-even entro la stagione 2026-27. Questo traguardo, tuttavia, dipenderà fortemente dai risultati sportivi e dalla capacità del club di migliorare i ricavi commerciali e da sponsorizzazioni.
Il management ha rivisto al ribasso le previsioni del piano strategico 2024-29 in considerazione delle sfide economiche e sportive che hanno influenzato negativamente le entrate rispetto alle stime iniziali. Negli ultimi cinque anni, le perdite accumulate ammontano a 847 milioni di euro.