Intesa Sanpaolo e Cariplo: alleanza per formare 10.000 giovani NEET

Scritto da Redazione Online - 03/10/2025 - 343 visualizzazioni
Intesa Sanpaolo e Cariplo: alleanza per formare 10.000 giovani NEET

In Italia, il fenomeno dei NEET — ovvero giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione — ha raggiunto livelli preoccupanti. Secondo i dati aggiornati a ottobre 2025 dall’Istat e da Eurostat, oltre 1,3 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni (pari al 15,2% della popolazione giovanile) si trovano in questa condizione.

Un dato allarmante che colloca l’Italia tra i peggiori Paesi in Europa, seconda solo a Turchia e Romania.

La situazione è particolarmente critica in Lombardia e Piemonte, regioni che, pur essendo tra le più industrializzate del Paese, ospitano un numero significativo di NEET. In Lombardia si contano circa 150.000 giovani inattivi, con forti variazioni territoriali: si passa dal 13,8% di Lodi al 7,2% di Lecco. Anche il Piemonte presenta sacche di inattività preoccupanti, in particolare nelle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola.

A rendere il quadro ancora più paradossale è il fatto che, nel solo 2024, oltre il 50% delle posizioni lavorative aperte in Lombardia sono rimaste scoperte per mancanza di profili adeguati. Si tratta di una contraddizione strutturale: da un lato aumenta la disoccupazione giovanile, dall’altro le imprese faticano a reperire personale qualificato. Un mismatch che ha radici profonde e che rischia di compromettere la competitività economica del Paese.

Dal 2007 a oggi, il tasso di occupazione tra i giovani tra i 15 e i 34 anni è calato di 5,5 punti percentuali, mentre l’inattività è cresciuta di oltre 6 punti. Non si tratta più solo di un’emergenza sociale, ma di una vera e propria questione sistemica che richiede risposte coordinate e strutturate.

Come possiamo invertire questa rotta e dare nuove prospettive a chi sembra ormai tagliato fuori dal mercato del lavoro? Quali soluzioni concrete stanno emergendo in risposta a questo fenomeno?

Giovani e Lavoro per ZeroNeet: un’alleanza strategica tra istituzioni, imprese e terzo settore

Per rispondere a questa emergenza sociale e occupazionale nasce il programma “Giovani e Lavoro per ZeroNeet”, presentato ufficialmente il 2 ottobre 2025 a Milano. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Intesa Sanpaolo, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Generation Italy, ed è parte integrante della più ampia sfida “ZeroNeet”, che punta a ridurre la quota di NEET al 9% entro il 2030, in linea con gli obiettivi europei.

Il programma ha un orizzonte quadriennale e l’obiettivo ambizioso di formare gratuitamente 10.000 giovani tra i 18 e i 29 anni che non studiano e non lavorano. Il piano è sostenuto da un finanziamento complessivo di 50 milioni di euro: 20 milioni da Fondazione Cariplo, 10 milioni da Intesa Sanpaolo e 20 milioni messi a disposizione dalla Regione Lombardia.

L’iniziativa rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e no-profit, e si propone di agire come ponte concreto tra i giovani inattivi e il mondo del lavoro. Non si tratta solo di offrire corsi, ma di accompagnare i partecipanti in un percorso personalizzato verso l’inclusione professionale.

Formazione su misura e occupabilità reale

I percorsi di formazione previsti dal programma sono progettati a partire dalle esigenze concrete delle imprese. I corsi, della durata variabile da 3 a 14 settimane, sono intensivi, gratuiti e fortemente orientati al lavoro. Le aree coperte riguardano settori in forte crescita e ad alta domanda di personale: vendite, digitale e tecnologia, manifatturiero e green jobs.

La maggior parte della formazione avviene online, per garantire accessibilità e flessibilità. Tuttavia, per settori come la manifattura, la ristorazione e i lavori legati alla transizione ecologica, sono previsti moduli in presenza con modalità mista.

Non sono richiesti titoli di studio né esperienze pregresse per partecipare: l’accesso è totalmente inclusivo. A ogni partecipante è garantito almeno un colloquio con un’azienda partner al termine del percorso. I dati parlano chiaro: nei precedenti cicli del programma “Giovani e Lavoro” circa l’80% dei giovani formati ha trovato un’occupazione stabile.

Le voci dei protagonisti e le storie di chi ce l’ha fatta

Oscar Pasquali, CEO di Generation Italy, ha sottolineato come “per rendere i giovani davvero occupabili occorra partire dai bisogni reali delle imprese, non da un modello astratto di formazione”. Un approccio che mette al centro la concretezza e l’efficacia.

Andrea Forghieri, Executive Director di Intesa Sanpaolo per il Sociale, ha evidenziato che “il progetto ZeroNeet rappresenta un’innovazione nel modo in cui il sistema Paese affronta il problema dell’inattività giovanile, creando un ponte tra generazioni e futuro”.

Al fianco delle istituzioni, hanno aderito al progetto grandi aziende come Capgemini, Madek e OVS, che si impegnano non solo a offrire opportunità di impiego, ma anche percorsi di crescita professionale.

Le testimonianze di chi ha già partecipato sono eloquenti. Marco, 23 anni, di Novara, racconta: “Ero fermo da due anni, senza sapere cosa fare. Dopo il corso ho trovato lavoro in una PMI del settore digitale. Mi sento rinato”. Anche Chiara, 21 anni, di Bergamo, ha trovato una nuova direzione: “Grazie alla formazione sul green job, oggi lavoro in una cooperativa ambientale. Ho ritrovato fiducia in me stessa”.

Una risposta sistemica a una sfida non più rinviabile

La sfida dell’inattività giovanile si intreccia con quella demografica, economica e sociale. Il programma “Giovani e Lavoro per ZeroNeet” non mira solo a formare competenze, ma a restituire dignità e prospettive a una generazione che rischia di essere tagliata fuori.

In un’epoca in cui il mercato del lavoro è in continua trasformazione e la richiesta di competenze cambia rapidamente, è fondamentale un approccio dinamico e integrato, in cui formazione, inclusione e occupabilità siano elementi di un’unica strategia.

Questo progetto rappresenta un esempio concreto di politiche attive che funzionano. Un modello replicabile che può diventare una best practice a livello nazionale. Ma soprattutto, è una chiamata all’azione per tutto il Paese, affinché nessun giovane venga lasciato indietro.

Richiedi informazioni per questo argomento

Disclaimer: Il presente articolo (con informazioni, eventuali dati ed analisi) è fornito a titolo informativo e didattico, e non costituisce in alcun modo sollecitazione all’investimento né consulenza finanziaria personalizzata. Ogni decisione di investimento è assunta in piena autonomia e sotto la propria esclusiva responsabilità, previa attenta valutazione della propria situazione finanziaria, degli obiettivi di investimento e della tolleranza al rischio. Si raccomanda di consultare un consulente finanziario qualificato prima di effettuare qualsiasi operazione di investimento.