In Italia, il 2025 si chiude con una classifica che fotografa la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, ma influenti imprenditori: secondo l’ultima lista Forbes, sono ancora Giovanni Ferrero, Andrea Pignataro e Giancarlo Devasini a occupare il podio dei Paperoni italiani. Tre figure diversissime tra loro, accomunate da patrimoni miliardari e da attività in settori strategici e globali come l’agroalimentare, la finanza tecnologica e il mondo delle criptovalute. Dietro i loro nomi, si muove un patrimonio collettivo che, nel solo 2025, ha registrato una crescita impressionante, riflettendo la tendenza globale che vede i miliardari diventare sempre più ricchi.
Ma quanto vale oggi la ricchezza degli uomini più ricchi d’Italia? Chi sono i nuovi ingressi e cosa ci dicono questi numeri sulla distribuzione della ricchezza nel nostro Paese? E soprattutto: cosa accadrà nei prossimi anni, con la più grande transizione ereditaria della storia moderna già alle porte?
Un patrimonio in crescita che supera i 357 miliardi
Il valore complessivo dei 79 miliardari italiani presenti nella classifica Forbes 2025 raggiunge quota 357,2 miliardi di dollari, in crescita del 5% rispetto ad aprile e addirittura del 65% rispetto alla graduatoria dell’anno precedente. Un balzo che riflette l’andamento mondiale: secondo UBS, la ricchezza dei miliardari a livello globale ha toccato i 15.800 miliardi, segnando un +13% in soli dodici mesi.
Questa ricchezza è destinata a rimanere nelle stesse famiglie: nei prossimi 15 anni si assisterà a una delle più imponenti eredità della storia finanziaria, con circa 5.900 miliardi di dollari in transizione generazionale.
Di questi, 90 miliardi riguarderanno magnati italiani. Un segnale chiaro: il capitale si tramanda e tende a concentrarsi sempre più.
Il podio italiano: ferrero, pignataro, devasini
Il primo posto resta saldamente nelle mani di Giovanni Ferrero, presidente del gruppo dolciario noto per la Nutella, con un patrimonio stimato in 41,3 miliardi di dollari. Oltre a guidare l’impero alimentare da 18,4 miliardi di ricavi nel 2024, Ferrero coltiva anche la passione per la scrittura e ha pubblicato diversi romanzi, a conferma di un profilo imprenditoriale eclettico.
Secondo in classifica è Andrea Pignataro, ex trader e oggi patron di Ion Group, colosso dei software per la finanza con cui ha costruito una fortuna di 36,9 miliardi. È anche il principale azionista del brand sportivo Macron, a testimonianza di una visione imprenditoriale diversificata.
Chiude il podio Giancarlo Devasini, con 22,4 miliardi di dollari. Ex medico e figura chiave nel mondo crypto, è il fondatore di Tether, la società che gestisce la stablecoin più usata al mondo. Recentemente ha fatto notizia per un’offerta da 1,1 miliardi per rilevare l’intero capitale della Juventus, poi respinta. La sua presenza sul podio certifica il peso crescente dell’economia digitale anche in Italia.
I movimenti in classifica e i nuovi ingressi
Fuori dal podio, la classifica non presenta particolari sorprese, ma segnala movimenti significativi. Al quarto posto troviamo Francesco Gaetano Caltagirone, con 9,8 miliardi, che guadagna una posizione anche grazie all’uscita di scena di Giorgio Armani, scomparso lo scorso settembre. Dietro di lui si piazza Paolo Ardoino, nuovo CEO di Tether, con 9,5 miliardi.
La morte di Armani ha innescato una nuova ondata di ingressi tra gli eredi del celebre stilista. Pantaleo Dell’Orco, suo storico collaboratore, è al 39° posto con 2,5 miliardi. Seguono la sorella Rosanna e i nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana, tutti al 72° posto con 1,1 miliardi. Roberta Armani, altra nipote, è 78esima con un patrimonio di un miliardo.
Ultimo ingresso nella classifica è Filippo Ghirelli, imprenditore attivo nell’energia e recentemente protagonista dell’acquisizione del 25% della raffineria Nayara in India, controllata da Rosneft.
Donne miliardarie: poche ma significative
Tra i 79 miliardari italiani, solo 24 sono donne. La più ricca è Massimiliana Landini Aleotti, al sesto posto assoluto con un patrimonio di 8,1 miliardi, grazie alla guida della casa farmaceutica Menarini. La sua posizione sottolinea il ruolo crescente — seppur ancora minoritario — dell’imprenditoria femminile ai massimi livelli della finanza italiana.
Eredità e futuro: una ricchezza che si conserva
Ciò che emerge con forza da questa fotografia patrimoniale è la stabilità della ricchezza in Italia, e la sua tendenza a conservarsi all’interno di ristretti gruppi familiari. La crescita generalizzata dei patrimoni, anche in un contesto economico incerto, suggerisce che gli strumenti di protezione e moltiplicazione della ricchezza sono ormai appannaggio di chi già dispone di risorse e know-how.
La grande domanda resta aperta: come si potrà intervenire per ridurre la distanza tra super-ricchi e resto della popolazione? Il 2025 ci consegna una risposta netta: al momento, la disuguaglianza patrimoniale è una realtà consolidata, destinata a rafforzarsi.
