L’8 ottobre 2025, il colosso giapponese SoftBank Group ha ufficializzato l’accordo per l’acquisizione della divisione robotica di ABB per un valore complessivo di 5,375 miliardi di dollari. L’annuncio rappresenta un momento cruciale nel panorama dell’innovazione tecnologica globale, e conferma l’intenzione del CEO Masayoshi Son di accelerare sulla visione della “Physical AI” — la convergenza tra intelligenza artificiale e robotica nel mondo fisico.
Questo investimento non è solo uno dei più significativi del 2025, ma si inserisce in un piano di lungo periodo che punta a ridefinire le frontiere della tecnologia applicata alla vita quotidiana, all’industria e alle infrastrutture.
Cosa spinge SoftBank ad acquistare uno dei principali attori della robotica industriale globale? Come cambierà l’equilibrio tra potenze tecnologiche dopo questa mossa?
E soprattutto, siamo davvero pronti all’era della “intelligenza fisica”?
Masayoshi Son e la scommessa sulla “Physical AI”
Masayoshi Son, visionario fondatore e CEO di SoftBank, ha definito la “Physical AI” come il prossimo grande fronte tecnologico: una combinazione di intelligenza artificiale e sistemi robotici capaci di agire nel mondo reale con autonomia, precisione e adattabilità.
Durante l’annuncio ufficiale dell’acquisizione, Son ha dichiarato che “l’intelligenza artificiale sta lasciando lo schermo per entrare nel mondo fisico: la robotica sarà il suo corpo”.
L’operazione con ABB è quindi più di una semplice acquisizione industriale. È una mossa strategica per creare una piattaforma globale di robot intelligenti, capaci di rivoluzionare la produzione, la logistica, l’assistenza sanitaria e le infrastrutture. Il concetto di Physical AI si colloca al crocevia tra automazione, intelligenza adattiva e interazione umana, delineando un futuro in cui le macchine non saranno solo strumenti, ma collaboratori intelligenti.
L’ecosistema AI di SoftBank: da OpenAI a Stargate
L’acquisizione della divisione robotica di ABB si inserisce in un piano di investimenti molto più ampio. SoftBank ha recentemente destinato oltre 40 miliardi di dollari in progetti legati all’intelligenza artificiale, tra cui una massiccia partecipazione in OpenAI, il laboratorio dietro ChatGPT. Il gruppo giapponese possiede anche il controllo di Arm, il principale designer mondiale di chip per dispositivi mobili e AI, e ha acquisito la società americana Ampere Computing, specializzata in chip AI per data center.
SoftBank è anche uno dei principali sostenitori del progetto Stargate, l’iniziativa promossa dal presidente Donald Trump per costruire infrastrutture AI avanzate su territorio statunitense, con l’obiettivo di contrastare la crescente influenza cinese nel settore.
Questo rafforza il ruolo geopolitico dell’operazione, che assume anche un valore strategico nella corsa globale all’intelligenza artificiale.
Integrazione con l’universo robotico di SoftBank
La divisione robotica di ABB non sarà un’entità isolata all’interno di SoftBank. Il gruppo prevede infatti un’integrazione profonda con le altre aziende del proprio portafoglio attive nella robotica e nella logistica automatizzata. Tra queste figurano SoftBank Robotics Group (produttrice del robot Pepper), Berkshire Grey (logistica automatizzata per e-commerce), AutoStore Holdings (sistemi di stoccaggio robotizzati), Agile Robots (robot umanoidi) e Skild AI (algoritmi per robot intelligenti).
La sinergia tra queste realtà potrebbe dare vita a una piattaforma globale in grado di offrire soluzioni end-to-end nel campo della robotica avanzata: dalla produzione alla distribuzione, fino all’interazione con l’essere umano.
Numeri e impatto finanziario dell’operazione
ABB riceverà 5,3 miliardi di dollari in contanti, generando una plusvalenza pre-tasse stimata in circa 2,4 miliardi di dollari. La divisione robotica, con sede in Svizzera, impiega attualmente circa 7.000 persone e ha registrato un fatturato di 2,3 miliardi di dollari nel 2024, pari al 7% delle vendite totali del gruppo, con un margine operativo EBITA del 12,1%.
Il valore d’impresa dell’operazione è fissato in 5,375 miliardi di dollari, e il completamento è previsto tra la metà e la fine del 2026, subordinatamente alle approvazioni normative nei principali mercati: Unione Europea, Cina e Stati Uniti.
ABB ha già avviato il processo di scorporo della divisione robotica in una holding svizzera, passaggio propedeutico al trasferimento a SoftBank.
La posizione di ABB: un’opportunità di valore
Peter Voser, presidente del consiglio di amministrazione di ABB, ha dichiarato che “SoftBank ha presentato un’offerta superiore rispetto al piano originario di scorporo e quotazione, offrendo valore immediato ai nostri azionisti”.
Il gruppo svizzero, con questa operazione, mira a concentrarsi maggiormente sulle sue divisioni core legate all’elettrificazione e all’automazione industriale, lasciando la robotica in mani che puntano chiaramente alla leadership globale nel settore.
Una mossa che riscrive le regole del gioco
Con l’acquisizione della divisione robotica di ABB, SoftBank segna un punto di svolta nella sua trasformazione da conglomerato finanziario a catalizzatore dell’innovazione tecnologica globale. L’unione tra le competenze robotiche di ABB e l’ecosistema AI creato da SoftBank apre scenari inediti per lo sviluppo di soluzioni intelligenti nel mondo fisico.
In un contesto globale sempre più competitivo, la scommessa di Masayoshi Son sulla Physical AI si configura come una delle più ambiziose del decennio. Se avrà successo, potrebbe ridefinire il rapporto tra umanità e tecnologia nei prossimi anni.