Nel mondo in costante evoluzione della tecnologia, anche i nomi storici del web sono destinati a trasformarsi. Tra questi, AOL – uno dei pionieri dell’internet anni ’90 – potrebbe presto cambiare proprietario. Yahoo, che controlla AOL, è attualmente in trattative avanzate per cedere il celebre brand all’italiana Bending Spoons, in un’operazione dal valore stimato di circa 1,4 miliardi di dollari.
La notizia, riportata da fonti vicine alle aziende, arriva in un momento di ridefinizione strategica per Yahoo stessa, oggi controllata da Apollo Global Management, fondo che ha acquisito il 90% del gruppo da Verizon nel 2021, per circa 5 miliardi di dollari.
La possibile cessione di AOL rappresenta un passaggio significativo nel processo di consolidamento e rilancio di marchi storici da parte di nuove realtà tecnologiche europee. Bending Spoons, infatti, si è distinta negli ultimi anni per una serie di acquisizioni strategiche, confermandosi come una delle scale-up più dinamiche d’Europa.
Cosa c’è dietro questa trattativa? Qual è la strategia di Bending Spoons e quale potrebbe essere il futuro di AOL? Scopriamolo nel dettaglio.
Yahoo e la gestione Apollo: una nuova fase strategica
Yahoo, un tempo gigante della prima era del web, è oggi una realtà in fase di ristrutturazione e ridefinizione del proprio ruolo nel panorama tecnologico globale. Dal 2021, l’azienda è sotto il controllo di Apollo Global Management, fondo di private equity statunitense che ha acquisito il 90% delle quote da Verizon per una cifra di circa 5 miliardi di dollari.
Sotto la guida di Apollo, Yahoo ha avviato un processo di razionalizzazione delle sue attività, focalizzandosi su aree a maggiore redditività e valutando la cessione di asset non strategici. È in questo contesto che si inserisce la trattativa con Bending Spoons per la cessione di AOL, altro nome iconico della prima era di internet.
AOL: ascesa, caduta e resurrezione di un’icona digitale
AOL (America Online) è stato uno dei brand più influenti nella diffusione dell’accesso a internet tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000. Famoso per i suoi dischetti promozionali e per la celebre notifica vocale “You’ve Got Mail”, AOL ha rappresentato per molti l’ingresso nell’era digitale.
Nel 2000, la sua fusione con Time Warner fu considerata la più grande operazione aziendale dell’epoca, con un valore stimato in oltre 165 miliardi di dollari. Tuttavia, l’integrazione si rivelò problematica: le indagini regolatorie, le perdite di valore e la crisi del dot-com portarono rapidamente a una svalutazione drammatica dell’intero gruppo.
Negli anni successivi, AOL ha subito una lunga parabola discendente, passando attraverso varie riorganizzazioni fino a diventare un asset secondario all’interno del portafoglio di Yahoo e, successivamente, di Apollo. Eppure, nonostante tutto, AOL continua a esistere e mostra oggi segnali di ripresa.
La trattativa con Bending Spoons: un accordo da 1,4 miliardi
Secondo fonti vicine al dossier, Yahoo e Bending Spoons sarebbero in una fase avanzata delle trattative per la vendita di AOL, con una valutazione intorno a 1,4 miliardi di dollari. Tuttavia, l’accordo non è ancora stato ufficializzato e, come spesso accade in questi casi, non si possono escludere colpi di scena.
Nessuna delle parti coinvolte – né Apollo, né Yahoo, né Bending Spoons – ha rilasciato dichiarazioni ufficiali al momento. Il silenzio conferma da un lato la delicatezza della trattativa, dall’altro la volontà di mantenere il massimo riserbo fino alla firma definitiva.
Chi è Bending Spoons: l’unicorno tech italiano che conquista il mondo
Fondata a Milano, Bending Spoons è una delle realtà tecnologiche più in crescita in Europa. L’azienda si è affermata nel panorama internazionale grazie a un modello di business basato sull’acquisizione di aziende tecnologiche sottoperformanti con l’obiettivo di rilanciarle e valorizzarne il potenziale.
Nel 2024 ha raggiunto una valutazione di 2,55 miliardi di euro, confermandosi come unicorno italiano. A supporto della sua strategia di espansione, ha raccolto oltre 500 milioni di euro in nuovo capitale per finanziare future acquisizioni.
Tra le operazioni più significative condotte da Bending Spoons figurano gli acquisti di Vimeo (1,38 miliardi di dollari), WeTransfer, Evernote, Remini e Brightcove. Una strategia chiara, che punta a costruire un portafoglio di prodotti digitali ad alto impatto.
Il CEO Luca Ferrari ha recentemente dichiarato che l’obiettivo dell’azienda è “detenere e gestire le aziende acquisite con una visione di lungo termine”, con la prospettiva, nel medio periodo, di una possibile quotazione in Borsa negli Stati Uniti.
AOL oggi: un brand che vuole rinascere
Sotto la gestione di Apollo, AOL ha mostrato segni di ripresa, pur rimanendo lontana dai fasti del passato. Secondo dati recenti, il traffico verso i siti AOL è cresciuto del 20% annuo tra gli utenti di età compresa tra i 25 e i 54 anni. Le categorie più visitate sono quelle legate a salute, fitness, scienza, tecnologia e true crime.
Il modello di business attuale si basa su due pilastri: da un lato la pubblicità online, dall’altro un portafoglio di servizi in abbonamento, tra cui LifeLock (protezione dell’identità), LastPass (gestione password) e McAfee Multi Access (sicurezza informatica).
AOL mantiene quindi una base utenti fedele e ha dimostrato di saper intercettare nuovi interessi tematici, grazie a contenuti verticali e strategie SEO mirate.
Implicazioni strategiche e prospettive future
La possibile acquisizione di AOL da parte di Bending Spoons rappresenta un ulteriore tassello nel processo di trasformazione del settore tech, in cui realtà agili e innovative rilevano marchi storici per riportarli in auge.
Questo fenomeno riflette una tendenza più ampia: la valorizzazione del patrimonio digitale degli anni ’90 e 2000, non solo come memoria collettiva, ma come asset economico con potenziale commerciale nel presente. Aziende come Bending Spoons interpretano al meglio questo approccio, unendo capacità tecnologica, visione strategica e risorse finanziarie per costruire un nuovo ecosistema digitale.
Se l’accordo andrà a buon fine, AOL potrebbe non solo sopravvivere, ma rinascere sotto una nuova guida, più europea, più mobile e più orientata al lungo periodo.
