Unicredit vola: utile a 6,1 miliardi e ROTE record

Scritto da Redazione Online - 23/07/2025 - 305 visualizzazioni
Unicredit vola: utile a 6,1 miliardi e ROTE record

Nel primo semestre 2025, Unicredit conferma la sua traiettoria di crescita con risultati che superano le aspettative del mercato, rafforzando la fiducia degli investitori e del management nella sostenibilità del proprio piano industriale. Con un utile netto di 6,1 miliardi di euro, in crescita dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un ROTE al 21,3%, il colosso bancario guidato da Andrea Orcel dimostra come una strategia indipendente possa generare valore anche in assenza di operazioni straordinarie, come l’abbandonata fusione con Banco BPM.

La semestrale arriva infatti subito dopo il ritiro ufficiale dell’offerta pubblica di scambio su Banco BPM, una mossa che, se completata, avrebbe potuto rivoluzionare il panorama bancario italiano. Tuttavia, i risultati finanziari parlano chiaro: Unicredit può crescere per linee interne, grazie a una redditività operativa d’eccellenza, un’efficienza gestionale ai vertici del settore europeo e una struttura patrimoniale robusta.

Cosa ha permesso a Unicredit di raggiungere questi numeri record? Quali sono le prospettive future delineate nella nuova guidance? E come impatteranno gli investimenti in digitale e ESG sui prossimi trimestri?

Una crescita robusta che va oltre le aspettative

Unicredit ha chiuso il primo semestre del 2025 con risultati economici superiori a ogni attesa, confermandosi tra le banche più solide e performanti d’Europa. L’utile netto è salito a 6,1 miliardi di euro, con una crescita dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato è stato ottenuto senza ricorrere a operazioni straordinarie, come fusioni o acquisizioni, ma grazie a una gestione operativa rigorosa e a una strategia focalizzata sull’efficienza, la semplificazione e la generazione organica di capitale. Il dato più significativo è forse il ROTE, salito al 21,3%, un livello che pochi gruppi bancari europei riescono a raggiungere in modo strutturale.

A rafforzare ulteriormente questo posizionamento competitivo c’è anche la capacità di mantenere una crescita dei ricavi core e un contenimento dei costi, con un rapporto costi/ricavi tra i più bassi del settore. La banca ha dimostrato di poter aumentare la propria redditività facendo leva esclusivamente sui propri fondamentali: una base clienti solida, prodotti ad alto valore aggiunto e una forte spinta alla digitalizzazione.

In un contesto di mercato complesso e incerto, Unicredit sta riuscendo a consolidare la fiducia degli investitori grazie a risultati concreti e sostenibili.

L’abbandono dell’operazione banco bpm: una scelta strategica, non una rinuncia

La pubblicazione della semestrale di Unicredit arriva a poche ore dall’annuncio ufficiale del ritiro dell’offerta pubblica di scambio su Banco BPM. Una mossa che, se da un lato ha chiuso la porta a una delle potenziali operazioni più rilevanti del settore bancario italiano, dall’altro ha rafforzato il messaggio lanciato dal gruppo: la crescita di Unicredit può e vuole proseguire lungo un percorso autonomo. Le motivazioni dietro il passo indietro sono molteplici. Tra queste, l’opposizione esplicita da parte del management di Piazza Meda, ma anche le condizioni poste dal governo, che avrebbero reso l’operazione più complicata sotto il profilo politico e regolamentare.

Andrea Orcel, amministratore delegato del gruppo, ha mostrato grande pragmatismo nel chiudere il dossier Banco BPM, dimostrando che Unicredit non intende inseguire a tutti i costi una crescita per vie esterne. Al contrario, la banca punta su un’espansione sostenibile, radicata nella redditività interna e nella solidità patrimoniale. L’uscita di scena dalla trattativa rappresenta quindi un’ulteriore conferma della coerenza strategica che guida l’istituto: non un passo indietro, ma una dimostrazione di forza e autonomia.

Un secondo trimestre da record: efficienza operativa e ricavi in crescita

Nel secondo trimestre del 2025, Unicredit ha registrato una performance finanziaria decisamente sopra le aspettative. L’utile netto si è attestato a 3,3 miliardi di euro, superando ampiamente il consensus degli analisti, fissato a 2,5 miliardi. Anche l’utile rettificato, che esclude gli elementi straordinari, ha mostrato solidità raggiungendo i 2,9 miliardi. A guidare questi numeri è stata una gestione operativa improntata all’efficienza, con ricavi core in crescita su base annua e un rapporto costi/ricavi sceso sotto il 36%, tra i più competitivi dell’intero comparto bancario europeo.

La flessione del margine di interesse, determinata in parte dal calo dell’Euribor, è stata contenuta grazie a una gestione attenta della raccolta e a un pass-through sui depositi mantenuto al 31%. Le commissioni, nel frattempo, si sono mantenute stabili su base annua, con segnali di crescita nel semestre, trainate in particolare dai prodotti di investimento e assicurativi. La disciplina nei costi ha permesso di assorbire eventuali pressioni inflazionistiche e variazioni di perimetro, lasciando margini per continuare a investire in digitalizzazione e innovazione.

Qualità del credito e gestione del rischio: un modello di prudenza

Unicredit conferma una qualità dell’attivo tra le più solide del settore, a dimostrazione di un approccio prudente ma al tempo stesso efficiente nella gestione del rischio. Il costo del rischio si è mantenuto stabile a 10 punti base, un livello particolarmente contenuto che riflette l’assenza di deterioramenti significativi nel portafoglio crediti. A ulteriore garanzia di resilienza futura, la banca dispone ancora di 1,7 miliardi di euro in overlay, risorse accantonate e pronte all’uso per fronteggiare eventuali peggioramenti del contesto macroeconomico.

Le perdite su crediti, ferme a 109 milioni di euro nel secondo trimestre, confermano la qualità elevata dei prestiti erogati e la capacità del gruppo di prevenire situazioni di sofferenza attraverso un’accurata selezione del rischio. Questa solidità creditizia è uno degli elementi chiave che consentono a Unicredit di mantenere una posizione competitiva e di guardare al futuro con maggiore serenità, anche in uno scenario europeo che resta complesso e soggetto a tensioni geopolitiche e inflattive.

Una solidità patrimoniale tra le più alte d’Europa

La forza di Unicredit non si misura solo nei risultati economici, ma anche nella robustezza della sua struttura patrimoniale. Il Cet1 ratio pro-forma, che include l’effetto del Danish Compromise, si attesta al 16,2%, posizionando il gruppo tra i più solidi a livello europeo. Un dato ancora più rilevante se si considera che, solo nel secondo trimestre, la banca ha generato 2,4 miliardi di euro di capitale in modo organico, una cifra sufficiente a coprire interamente i 2,5 miliardi destinati alle distribuzioni agli azionisti.

Questo equilibrio tra crescita, remunerazione del capitale e solidità patrimoniale rappresenta uno dei pilastri della strategia di Unicredit. La banca è infatti in grado di coniugare il rafforzamento della propria posizione finanziaria con un’imponente politica di ritorno verso gli azionisti, senza compromettere gli indici di vigilanza. Una dimostrazione concreta che efficienza e prudenza possono coesistere in un modello bancario moderno e competitivo.

Nuova guidance e obiettivi ambiziosi per il futuro

Sulla scia di una performance eccezionale, Unicredit ha rivisto al rialzo le proprie stime per l’intero esercizio 2025, alzando l’asticella dell’utile netto atteso a circa 10,5 miliardi di euro. Si tratta di un traguardo che, se raggiunto, rappresenterebbe il miglior risultato della storia del gruppo. In parallelo, è stata aggiornata anche la politica di distribuzione agli azionisti: oltre 9,5 miliardi di euro previsti entro l’anno, con almeno 4,75 miliardi sotto forma di dividendi cash. Il messaggio è chiaro: la redditività generata sarà ampiamente condivisa con il mercato, consolidando il posizionamento del titolo tra i più remunerativi del settore bancario europeo.

Ma lo sguardo è già proiettato oltre. Per il triennio 2025–2027, il gruppo prevede distribuzioni cumulative di almeno 30 miliardi di euro, metà delle quali in contanti. Questo obiettivo conferma la volontà di Unicredit di mantenere un forte legame con gli investitori e di continuare a valorizzare la crescita organica come motore principale dello sviluppo. L’anticipo del dividendo 2025, previsto per ottobre, sarà pari a 2,1 miliardi di euro, in aumento del 46% rispetto all’anno precedente: un ulteriore segnale della fiducia nella sostenibilità dei risultati.

L’ottimismo di Orcel e l’accelerazione del piano Unicredit Unlocked

Andrea Orcel, alla guida di Unicredit dal 2021, ha accolto i risultati semestrali con entusiasmo, definendo il 2025 “il miglior anno di sempre” per il gruppo, nonostante fosse stato inizialmente previsto come un periodo di transizione. Le sue parole riflettono non solo la soddisfazione per i numeri ottenuti, ma soprattutto la fiducia nella strategia di lungo termine delineata con il piano industriale Unicredit Unlocked. Secondo Orcel, il gruppo sta entrando in una fase di piena accelerazione, superando costantemente gli obiettivi fissati nel piano originario e dimostrando una capacità esecutiva superiore alla media del settore.

Il merito va a un’organizzazione sempre più snella, a una cultura aziendale orientata ai risultati e a un investimento costante in innovazione, che ha reso Unicredit più resiliente e reattiva. Le principali divisioni del gruppo mostrano infatti una crescita armonica, con contributi bilanciati e sinergici, a conferma della bontà della visione strategica. Inoltre, il rafforzamento della struttura operativa permette di affrontare con maggiore preparazione eventuali sfide future, dai rischi macroeconomici alla transizione digitale.

Espansione internazionale e sostenibilità: nuove leve per la crescita

A partire dal 2026, Unicredit potrà contare anche sui benefici delle partecipazioni strategiche in Commerzbank e Alpha Bank, i cui risultati verranno consolidati a patrimonio netto. Queste operazioni, pur non rappresentando acquisizioni in senso stretto, amplieranno il perimetro reddituale del gruppo, rafforzandone ulteriormente il posizionamento nei mercati chiave dell’Europa centrale e sudorientale. Le sinergie previste contribuiranno in modo incrementale agli utili futuri, senza snaturare la linea di crescita autonoma e disciplinata seguita finora.

Parallelamente, prosegue l’impegno sul fronte della sostenibilità. Nel primo semestre 2025, Unicredit ha superato il target annuale con il 52% degli asset under management qualificati come ESG, a conferma dell’integrazione sempre più strutturale dei criteri ambientali, sociali e di governance nella gestione dei capitali. La banca, inoltre, continua a investire nel capitale umano attraverso la Unicredit Foundation, che ha stanziato complessivamente 80 milioni di euro negli ultimi tre anni per programmi educativi rivolti a centinaia di migliaia di studenti in tutta Europa. Si tratta di un approccio che unisce responsabilità sociale e visione strategica, rafforzando l’identità del gruppo in chiave etica e reputazionale.

Una traiettoria solida e coerente verso il futuro

I risultati del primo semestre 2025 dimostrano che Unicredit è riuscita a costruire un modello di banca sostenibile, resiliente e altamente redditizio. Il ritiro dall’operazione su Banco BPM non ha rappresentato una frenata, ma piuttosto una conferma della volontà di proseguire lungo un percorso di crescita organica e autonoma, fondato su efficienza operativa, disciplina patrimoniale e remunerazione agli azionisti. L’istituto si presenta oggi come uno dei player bancari più competitivi in Europa, con fondamentali solidi e una visione chiara per i prossimi anni.

Tra innovazione digitale, consolidamento internazionale ed espansione ESG, Unicredit ha imboccato una traiettoria che punta a superare le turbolenze del settore bancario europeo non solo restando indipendente, ma diventando un modello di riferimento. La sfida ora sarà mantenere questi livelli di eccellenza anche in contesti di mercato meno favorevoli, facendo leva su un team manageriale che ha già dimostrato di saper trasformare le promesse in risultati tangibili.

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