Il 6 ottobre 2025, Dacia – brand del gruppo Renault SA – ha svelato ufficialmente il suo nuovo concept elettrico chiamato Hipster, un veicolo rivoluzionario pensato per democratizzare l’accesso alla mobilità elettrica in Europa.
Con un prezzo previsto tra i 10.000 e i 15.000 euro, la Hipster si propone come la risposta concreta e accessibile a un mercato finora dominato da modelli costosi e sovradimensionati. Pensata per l’utilizzo quotidiano, locale e urbano, questa citycar elettrica ultracompatta punta a sovvertire le regole attuali del gioco, proponendo una visione radicalmente diversa e concreta della mobilità sostenibile.
Ma come riesce un’auto di appena 3 metri a sfidare le normative europee attuali? E quali sono le soluzioni innovative che la rendono un punto di svolta per il settore?
Una citycar lunga 3 metri: la risposta concreta alla giungla urbana
La Dacia Hipster è stata presentata ufficialmente come un prototipo destinato a diventare un riferimento nel panorama delle citycar elettriche. Con una lunghezza totale di soli 3 metri, rappresenta una soluzione estremamente pratica e maneggevole per la mobilità urbana.
Dimensioni così contenute le permettono di muoversi agilmente nel traffico cittadino, trovare parcheggio con facilità e ridurre l’ingombro sulle strade già congestionate delle grandi città europee. Dacia non ha mai nascosto l’obiettivo: creare un’auto elettrica essenziale, economica e funzionale, capace di accompagnare le persone nella loro vita quotidiana senza eccessi e senza compromessi.
La Hipster sfida le regole: fuori da ogni categoria omologata
Uno degli aspetti più interessanti del concept Hipster riguarda il suo posizionamento normativo. Con un peso inferiore agli 800 kg, circa il 20% in meno rispetto alla Dacia Spring, la Hipster non rientra né nella categoria dei quadricicli leggeri né in quella delle automobili omologate secondo le attuali normative europee.
Questo la rende un oggetto “fuori classe”, ma allo stesso tempo apre un dibattito acceso sulle regole del gioco. La CEO di Dacia, Katrin Adt, ha definito il progetto come “una visione audace di Dacia per una mobilità locale, accessibile e quotidiana”, sottolineando come la Hipster voglia “scardinare la prigione elettrica europea”.
Il messaggio è chiaro: l’auto elettrica deve essere liberata da vincoli normativi pensati per modelli premium, per poter davvero diventare popolare.
E-Car: la nuova categoria europea che potrebbe accogliere la Hipster
Nel contesto di un’Europa che riflette su come regolamentare i veicoli elettrici economici, si sta facendo strada il concetto di “E-Car”, una nuova categoria di veicoli elettrici leggeri pensati per la mobilità urbana.
La Commissione Europea sta valutando parametri come lunghezza massima di 3,8 metri, peso inferiore ai 1.000 kg e potenza limitata a 68 CV. La Hipster si inserisce perfettamente in questo scenario: è sotto i 3 metri, pesa meno di 800 kg e offre una mobilità calibrata sulle esigenze quotidiane.
Se la categoria E-Car dovesse essere ufficializzata, la Hipster potrebbe diventare un punto di riferimento, il primo vero esempio di mobilità elettrica democratica in Europa.
Spazio e funzionalità in 3 metri: una microcar per quattro persone reali
Nonostante le dimensioni estremamente compatte, la Dacia Hipster è sorprendentemente spaziosa. È lunga 3 metri, larga 1,55 metri e alta 1,53 metri. All’interno trova spazio per quattro adulti reali, senza compromessi sull’abitabilità. Il bagagliaio è modulare e va da 70 a 500 litri, grazie a soluzioni intelligenti e all’uso efficiente dello spazio.
Stéphanie Chiron, responsabile dei Prodotti Avanzati Dacia, ha commentato:
“Abbiamo voluto mettere tutto ciò che ci si aspetta da un veicolo per la vita quotidiana in soli tre metri”.
Una vera dichiarazione d’intenti per un’auto che vuole essere pratica, concreta e a misura di città.
Design minimale e soluzioni intelligenti per ridurre il superfluo
Il design della Hipster è essenziale, quasi brutalista, ma estremamente funzionale. Le linee sono squadrate, i finestrini sono scorrevoli come quelli dei vecchi fuoristrada, le portiere non hanno maniglie tradizionali ma sono dotate di cinghie per l’apertura.
Il sistema di accesso sfrutta lo smartphone come chiave e a bordo è presente un display multimediale semplice e intuitivo. Tutto è pensato per ridurre costi, peso e complessità, senza sacrificare l’esperienza d’uso. Il concetto guida è: tutto ciò che serve, niente di più.
Sostenibilità concreta: materiali riciclati e accessori modulari
Un altro punto di forza del concept Hipster è il sistema YouClip, una piattaforma che consente di agganciare accessori modulari per personalizzare l’interno a seconda delle esigenze. Inoltre, Dacia ha scelto di impiegare il materiale Starkle, un composto innovativo derivato da scarti plastici riciclati, che dimostra l’impegno del brand verso una produzione più sostenibile e circolare.
Anche in questo caso, l’obiettivo è rendere la sostenibilità accessibile, senza compromessi di prezzo o praticità.
Autonomia pensata per la realtà quotidiana
L’autonomia dichiarata della Hipster è di circa 150 km. Un valore apparentemente modesto, ma che si adatta perfettamente al reale utilizzo urbano. Secondo i dati ufficiali, il 94% degli automobilisti francesi percorre meno di 40 km al giorno.
Questo significa che con una sola ricarica si possono coprire diversi giorni di utilizzo, riducendo anche l’ansia da autonomia e semplificando la gestione quotidiana. Bastano due ricariche a settimana per soddisfare le esigenze di mobilità della stragrande maggioranza degli utenti urbani.
Una micromobilità elettrica che può cambiare il mercato
La Dacia Hipster non è solo un esperimento stilistico o tecnologico. È una proposta concreta per ridefinire cosa debba essere oggi un’auto elettrica urbana: accessibile, leggera, sostenibile e funzionale. Il suo posizionamento fuori dalle attuali categorie omologative la rende un catalizzatore per un cambiamento normativo necessario.
Se l’Europa riuscirà a creare una nuova cornice legale per i veicoli elettrici compatti ed economici, la Hipster potrà diventare il simbolo di una nuova era della mobilità: più inclusiva, più realistica e finalmente alla portata di tutti.
Photo Credit: dacia.it